Piena di fascino
naturale, ricca di risorse, ma isolata dai circuiti culturali coevi, selvaggia
e mal governata; socialmente e culturalmente ricca di tradizioni è descritta al
contempo povera, arretrata e sfruttata. Così risulta dai racconti dei pochissimi viaggiatori stranieri che alla fine
dell’ 800 si spinsero fino in Abruzzo.
I primi coraggiosi avventurieri di passaggio in Abruzzo, affascinati dall’aspetto aspro,
selvaggio ma estremamente coinvolgente del paesaggio naturale, erano in viaggio ancora a piedi o in carrozza. Esempio conosciuto è F. Gregorovius osservatore attento e critico che
descrive nel 1871 le impressioni di un viaggio condotto in carrozza da l’Aquila
a Popoli passando per Avezzano. Il testo
risulta particolarmente interessante dal punto di vista storico per la
descrizione critica del prosciugamento del Lago del Fucino allora in atto. Nonostante
la reiterata considerazione sui presupposti pericoli e sull’immagine
inquietante dell’Abruzzo, questi „viaggiatori-osservatori“ tradiscono un
immagine comunque positiva ed affascinante.
Il suo testo è un vero è proprio invito a
visitare una terra pressoché sconosciuta, un’esortazione ai viaggiatori a non temere la presunta pericolosità
attribuita al brigantaggio e alle cattive condizioni di viaggio.
Santa Maria del Lago, a Moscufo |
Di difficile lettura sono i scritti degli „storici dell’arte“ i quali si
occupano delle opere d’arte e dei monumenti di interesse storico-artistico del
territorio abruzzese, ma solo nell’ambito di trattazioni più ampie sull’arte
nell’Italia meridionale. Infatti all’epoca non esistevano nella letteratura
tedesca testi specifici riferiti solo all’Abruzzo. Fanno parte di questa
categoria i testi di H.W. Schulz del
1860 Denkmäler der Kunst in Unteritalien,
dove l’autore parte da un racconto storico del luogo, ma nomina quasi esclusivamente monumenti
ecclesiastici medievali quali testimonianze artistiche di maggior portata. Il
testo si presenta di difficile lettura
poiché l’autore non lascia intuire con quale logica venga favorita lo studio di
alcuni monumenti descritti fin nei minimi dettagli a discapito di altri. Anche
il testo di E. Förster Geschichte der italienischen Kunst (Leipzig, 1869) non
contiene fatti e dati di rilievo secondo una metodologia scientifica. In
maniera casuale descrive alcuni particolari decorativi di qualche monumento in
S. Clemente o S. Giovanni in Venere.
Con i „viaggiatori-scienziati“ finalmente si approdano alla stesura dei primi testi monografici sull’Abruzzo, riguardanti differenti argomentazioni molto specifiche.
Campo Imperatore |
Il primo testo da
citare è sicuramente l‘articolo Land und
Leute der Abruzzen (1888) di H.E.
Berlepsch che si definisce „storico delle ricerche economiche e sociali„
scrisse il testo in seguito ad un viaggio di alcuni mesi condotto in treno, carrozza
ed a piedi da Roma, Montecassino, Roccavindola, Farindola, Sulmona per arrivare
fino ad Assergi.
L’autore parte da ampie
descrizioni geografiche, descrive problematiche ambientali come il
disboscamento, corredato da uno studio dettagliato sulla legislazione vigente
dell‘epoca, si sofferma sulle due caratteristiche principali dell’economia
abruzzese il pecoraio nomade e
l’emigrazione. Continua descrivendo la composizione sociale della popolazione ,
le difficili condizioni di vita dei contadini tra potere modano e cristiano. La
trattazione termina con la descrizione tipologica degli insediamenti di
Assergi, visto dall’Autore come paese tipico rappresentativo per tutti i paesi
dell’Abruzzo, di un’abitazione tipica“ contadina e di una giornata lavorativa
„normale“ degli abitanti. L’abruzzo che emerge è una terra piena di fascino
naturale, ricca di risorse, ma isolata dai circuiti culturali coevi, selvaggia
e mal governata; socialmente e culturalmente ricca di tradizioni è descritta al
contempo povera, arretrata e sfruttata.
Paese Fantasma, provincia dell'Aquila |
Uno spirito simile, da studioso in spedizione in terre sconosciute, si trova ancora nel 1897 nel testo di K. Hassert Die Abruzzen. L’autore, docente di geografia descrive il territorio da un punto di vista geografico, geologico, climatico, descrive la vegetazione e le problematiche ambientali causate dal disboscamento delle zone montane, elenca le infrastrutture e le principali fonti economiche, per terminare con un’analisi della composizione e distribuzione demografica della popolazione e delle sue condizioni sociali difficili.
Infatti con una media di solo 75 abitanti per kmq il territorio abruzzese risultava scarsamente abitato, 80% della popolazione era analfabeta.
Emerge da ambedue testi uno spirito critico in confronto con il potere dominante della chiesa sulla popolazione, il malgoverno generale e la „usanza“ di non osservare le leggi vigenti, lasciando il lettore in dubbio sulla fattibilità di un viaggio in Abruzzo.
Il primo viaggiatore Moderno: Leopold Gmelin.
In questo
contesto risulta sorprendente la capacità del Architetto L.Gmelin nel suo testo
Questioni architettoniche sugli Abruzzi
(1889) di porre i suoi studi
sull'architettura e sull’arte abruzzese in un contesto positivistico o per lo
meno obiettivo: l’autore dà indicazioni precise al potenziale viaggiatore,
segnalando addirittura le locande ove convenga sostare; tranquillizza il lettore
sulla sicurezza delle strade, sulla sincerità della gente e sulla comodità del
treno quale nuovo mezzo di trasporto.
dalla fototeca Ferrovie dello Stato: sella di corno 471 |
in viaggio con il treno storico 2014 |
L’itinerario percorso da Gmelin fu possibile
grazie al tratto ferroviario Terni-Rieti, realizzato nel 1886, mentre i
collegamenti su strada ferrata Roma-Terni e L’Aquila-Sulmona rientravano già
nel piano ferroviario del 1861. L’utilizzo della ferrovia, elemento
unificatoria del territorio, è ciò che fa di Gmelin un viaggiatore moderno rispetto
ai suoi predecessori, una personalità completa all’interno delle tre categorie
di viaggiatori ottocenteschi
nell’Abruzzo: unisce alle osservazioni sul paesaggio naturale un attento studio
tematico delle opere architettoniche a Rieti, L’Aquila e Sulmona, ritenute più
importanti. In un testo che si presenta
di facile lettura poiché condotto secondo una moderna logica,la sua analisi non
si limita all’architettura medievale classica, vengono nominati anche edifici e monumenti
rinascimentali e barocchi, sacri e profani.
In viaggio con il treno storico da Sulmona a Castel di Sangro, 2014 |
(l'articolo integrale in : "Leopold Gmelin e altri studiosi e viaggiatori tedeschi in Abruzzo nel XIX secolo" di Angelika Wessel in Lepold Gmelin Studi sull'architettura dell'Abruzzo alla fine dell'800, a cura di A. Wessel, P. Ardizzola, A.Ghisetti Giavarina, in : i saggi di Opus, n. 15, Gangemi Editore 2008, pg. 11-14), tutti i diritti riservati.